“Animali addomesticati”. Mostra di Patricia M.
A cura di Massimiliano Bisazza
Apertura: 24 Maggio 2017 dalle ore 18,30 alle ore 21,00
In mostra fino al 6 Giugno mattino
Galleria d’Arte Contemporanea STATUTO13 Via Statuto, 13 (corte int.) – 20121 Milano
Apertura al pubblico: dalle h 11 alle h 19 dal martedì al sabato
Un mondo di oggetti inanimati popola la creatività di Patricia M, sensibile e talentuosa artista che ama trasmettere al fruitore la propria poetica grazie alla ricontestualizzazione di materiali recuperati dalla spazzatura, dai mercatini… abbandonati.
Le installazioni godono di una nuova vita ma riescono a raccontarci il loro passato, lo scorrere del tempo, la loro vita e quella di chi li ha utilizzati e ambiscono a catturare la nostra attenzione a tal punto da renderci così partecipi da subentrare in un loro vissuto “altro” e attuale.
Una vecchia macchina da scrivere (“Cut words”), ricoperta di un colore rosso accesso che riporta al pensiero il sangue – sangue della vita ma anche sangue della morte violenta – è nella sala e sembra osservarci. Un paio di forbici è conficcato all’interno e lacerti di parole si intravedono. Quelle parole che possono essere taglienti, violente e spesso manipolate da una società dove la comunicazione veicolata è spesso intrisa di falsità, di ipocrisie. Il rosso della ceralacca può sigillare, sugellare quegli atti scomodi e quelle scomode realtà volutamente celate per evitare l’incontro/scontro con una disagevole realtà che è meglio insabbiare.
Un passeggino abitato da bambole e bambolotti, adornato da foglie e piante che possono essere annaffiate in modo interattivo (“Nessuno” è il titolo di quest’opera), sottolineano la cruda realtà di quelle infanzie non vissute; violate, maltrattate, malate…uccise nello spirito e sul nascere ma anche la possibilità di nutrire la vita; scegliendo dunque un percorso che aneli ad un fine costruttivo. E poi, assieme ad ulteriori installazioni e opere – che trattano temi della malattia, dell’incomunicabilità e molto altro ancora, ndr.- , ecco sulla parete “Agua”.
Si tratta di fatto di scatti speculari di bambini che attraverso una fase ludica interrazziale si esprimono con quel candore che è tipico della giovanissima età, in quanto tale è ancora puro, inviolato e vero dove l’intento sta rammentare al fruitore quella splendida fase della vita che dovrebbe essere libera da inganni e turbamenti.
Una mostra riflessiva, piena di spunti e di contenuti molto attuali – si pensi per esempio al tema della “diversità” – che, vista la loro intensità volgono spesso al riverbero del pensiero o contornano in modo traumatico la nostra contemporaneità più che mai. Una mostra che grazie alla creatività delle arti visive può svegliare la coscienza collettiva, partendo da quella del singolo individuo.